Trattamento dell'insufficienza venosa cronica con Macerati

Trattamento dell’insufficienza venosa cronica con macerati

Autore dello studio:
Dott.ssa Lidia Cristaldi
Medico Chirurgo Spec. in Angiologia, Igiene e Medicina del lavoro

Definizione

L’insufficienza venosa cronica è dovuta ad uno stato di ipertensione venosa prolungata a livello della cute e del tessuto sottocutaneo, prevalentemente degli arti inferiori (1).
In condizioni normali, le valvole venose bicuspidi sono deputate a dirigere il sangue dalle vene superficiali degli arti inferiori verso il cuore (attraverso il sistema venoso profondo), dal basso verso l’alto contro la forza di gravità. Nell’IVC (Insufficienza Venosa Cronica) tali valvole non sono in grado di svolgere tale compito, pertanto si assiste ad un reflusso (inversione del flusso) del sangue dal sistema venoso profondo a quello superficiale; per tale motivo si crea una ipertensione venosa superficiale.
La conseguenza è un ristagno del sangue all’interno delle vene degli arti inferiori, che crea una pressione continua sulle pareti delle vene che può portare, in una fase avanzata della patologia, allo sfiancamento e dilatazione della parete stessa (varici) e alla fuoriuscita di liquidi nei tessuti circostanti (edema), producendo un danno all’organo “Endotelio”.

Ruolo dell’endotelio

L’Endotelio costituisce la struttura che si interpone tra i vasi ed il sangue ed oltre a regolare la funzione di barriera offre la base strutturale e funzionale per i fenomeni legati all’omeostasi, alla trombosi ed all’aterogenesi. Nei capillari è il costituente principale. Le vene originano dalla rete capillare dei vari tessuti ed organi che confluiscono in tronchi di calibro sempre maggiore. La parete venosa si differenzia da quella arteriosa principalmente per la minore quantità di fibre elastiche e la maggiore quantità di collagene. La posizione anatomica dell’endotelio è strategica, poiché interfacciandosi tra sangue e tessuti gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della fluidità del sangue e nella modulazione dell’attivazione della coagulazione o della fibrinolisi. Altra proprietà non trascurabile è la superficie che esso ricopre, che ammonta a parecchie centinaia di metri quadrati. L’IVC può essere suddivisa in:

  • IVC ORGANICA, che è causata da vere e proprie patologie delle vene (varici, esiti ditrombosi venosa, ecc.).
  • IVC FUNZIONALE, che è l’espressione di un sovraccarico funzionale delle vene che, seppure normali, sono chiamate ad un lavoro eccessivo (insufficienza di pompa suraleda alterazioni della postura, linfedema, ecc.).

Epidemiologia e fattori di rischio

La prevalenza dell’Insufficienza Venosa Cronica è del 10-15% nella popolazione adulta maschile e del 50-55% in quella femminile.
Il disturbo colpisce prevalentemente il sesso femminile fino a 50-60 anni, dopo questa età non si notano differenze significative tra i due sessi.
E’più frequente negli individui di razza bianca che in quelli di razza asiatica.
E’ il frutto di una predisposizione genetica associata a fattori ambientali e sociali di varia natura che comportano o accentuano uno stato di ipertensione venosa (gravidanze, stipsi, utilizzo di contraccettivi orali, calzature scorrette, indumenti inadeguati, vita sedentaria, obesità, alcool, fumo di sigaretta che svolge azione vasocostrittrice sulle arterie, specie quelle più piccole), anomalie ortopediche (piede piatto o cavo, alterazioni posturali della schiena o delle ginocchia).
E’ in progressivo aumento nelle popolazioni ad alto livello di urbanizzazione e fortemente industrializzate.
L’IVC è una patologia a decorso cronico progressivo, che oltre gli indubbi risvolti estetici va considerata come un vero fenomeno sociale, che comporta costi sempre più elevati per le strutture sanitarie.

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