MSA (Macerato Spagyrico-Alchemico di Solanimus)

Qui non parleremo solo di spagiria o alchimia verde, ma anche un po’ di alchimia vera, questo quando si lavoreranno i sali insolubili o fissi della pianta. Il Macerato Spagyrico-Alchemico di Solanimus (MSA) si ottiene partendo da gemme, radichette, giovani getti, insomma dal tessuto meristematico della pianta (parte giovane della pianta) fresca. Raccolta la pianta la si mette a macerare, in un circolatore, in una soluzione idro-glicero-alcoolica (acqua piovana distillata 33%, glicerolo vegetale 33% ed alcool spagyrico 33%) per un periodo di un mese filosofico lunare, esposto al “sole ed alla luna”, se sono parti aeree da luna piena a luna piena, se sono radichette da luna nuova a luna nuova. Il rapporto fra residuo secco della pianta ed il solvente è di 1:5, mentre in un macerato classico è di 1:20. Trascorso tale periodo si filtra il tutto e la pianta che rimane nel filtro è torchiata ed il liquido, così ottenuto, è filtrato ed aggiunto al liquido ottenuto in precedenza.

A questo punto il residuo della pianta torchiata è preso e bruciato in modo da ottenere delle ceneri. Ora si prende la soluzione ottenuta in precedenza e la si mette in una damigiana a collo largo e poi vi si versano dentro le ceneri ottenute facendo bruciare la pianta stessa. Sopra questa damigiana a collo largo si mette, capovolta, un’altra damigiana a collo largo, in modo che le due imboccature delle damigiane coincidano e poi, questa giunta, si sigilla con un luto. Il luto serve per unire le due bocche delle damigiane a collo largo, esso è formato da una striscia di carta che è imbevuta in una pasta formata da farina, acqua, albume d’uovo, calce e/o argilla, poi questa striscia è messa attorno alla giuntura che formano le due bocche delle damigiane sovrapposte (questo luto era chiamato dagli Antichi “Luto di Sapienza”). Quando il Macerato Spagyrico-Alchemico di Solanimus sarà maturo il luto si spaccherà e questo ci segnalerà che la circolazione è terminata. Questo avviene perché la circolazione rende il macerato più sottile e quindi più volatile, ciò vuole dire che il suo punto d’evaporazione si abbasserà e quindi maggiore liquido, alla stessa temperatura, si trasformerà in vapore, ma tutti sappiamo che questa trasformazione provoca un aumento di volume e questo, di conseguenza, un aumento di pressione all’interno del vaso, pressione che romperà appunto il luto. Questo vaso formato da queste due damigiane è chiamato “microcosmo”, esso è messo all’aperto esposto al sole ed alla luna e con il calore la soluzione che è nella parte inferiore del vaso evapora e comincia a salire nella parte superiore (damigiana capovolta), questo vapore si attacca alle pareti e si trasforma, condensandosi, in piccole goccioline le quali, scivolando lungo il vetro della damigiana superiore, cadono nuovamente nella parte inferiore del vaso, per poi evaporare e risalire di nuovo e così di continuo, ecco perché l’interno del vaso si chiama “microcosmo”, perché all’interno avviene quello che in natura, “macrocosmo”, avviene continuamente (pioggia che scende, evapora e sale, si condensa in alto nel cielo e ricade, e così di continuo). Questo processo è chiamato circolazione in quanto appunto è una perpetua salita e discesa della materia.
Quando il luto si spacca vuol dire che è terminato il tempo della circolazione, si separano le due damigiane, si filtra la soluzione con un filtro di cellulosa pura (qui termina il Macerato Spagyrico). Per ottenere il Macerato Spagyrico-Alchemico di Solanimus bisogna proseguire recuperando il residuo che è rimasto nel filtro per poi calcinarlo e lisciviarlo per tre volte (come per ottenere il sale di tartaro di botte purificato) e poi i Sali così purificati si esporranno alla luna piena, in modo che vadano in deliquescenza. Facendo ciò si otterrà un olio che avrà in sé la Forza della Natura, sarà ricchissimo in Prana, quindi fortemente energetico. Si prende ora questo sale in deliquescenza e lo si versa nella soluzione (Macerato Spagyrico) ottenuta in precedenza e si mette il tutto a circolare per un mese filosofico lunare, iniziando dalla luna nuova se si sono usate radici di piante, oppure dalla luna piena se si tratta di parti aeree (gemme, germogli, semi o giovani getti). Si fa circolare il tutto in un circolatore e la Forza Vitale della Natura sarà ora nel macerato, si filtra, si lascia decantare e si travasa il macerato in un altro recipiente facendo attenzione di non agitare il fondo, perché la sostanza sul fondo non sono altro che i sali insolubili della pianta e che sono superflui. Questa preparazione è un macerato che ha in sé i principi attivi della pianta, gli oligoelementi della stessa e l’energia data dal Fuoco Celeste o dal Mercurio, il più sottile. Per questo è un macerato che andrà molto in profondità, come si dice sarà molto sottile ed avrà una forte energia.

A questo punto si diluirà il macerato, che ora da Spagyrico è diventato Spagyrico-Alchemico, in rapporto di uno su dieci, in altre parole si aggiungono nove parti di soluzione idro-glicero-alcoolica per ogni parte di Macerato Spagyrico-Alchemico concentrato e poi si agiterà. Fatto ciò si sarà ottenuto un Macerato Spagyrico-Alchemico che avrà un rapporto d’estrazione finale di 1:50 (prima 1:5 e poi 1:10), quindi una concentrazione maggiore di principi attivi contenuti nella parte di pianta usata ed avrà in più una forte concentrazione d’energia vitale (Prana).

A differenza del Macerato Spagyrico nel Macerato Spagyrico-Alchemico sono presenti: Mercurio filosofico (alcool spagyrico), Zolfo (principi attivi della pianta), Sale volatile (oligoelementi della pianta), Sale fisso (residuo della pianta calcinato e lisciviato) e Prana (sali raccolti col l’esposizione del Sale fisso).


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