Opere Chymiche

INTRODUZIONE:
L’Alchimista inglese George Ripley, discepolo di Raimondo Lullo (come Cremer e Parisinus), nacque nel 1415 nello Yorkshire, secondo Lenglet Dufresnoy (Histoire de la Philosophie Hermétique, 1742), mentre secondo Camden (Brittannia, 1789), a Ripley, nel Surrey.

Ancora molto giovane, divenne Canonico regolare nel Monastero di S. Agostino a Bridlington, nella Diocesi di York, e si dedicò precocemente allo studio approfondito delle Scienze fisiche e, soprattutto, dell’Alchimia. Per acquisire conoscenze maggiori e più concrete, viaggio in Francia, Germania e principalmente in Italia, dove soggiornò a lungo a Roma. Qui, nel 1477 fu nominato Maestro Cerimoniere di Corte da Papa Innocenzio VIII. Nel 1478 fece ritorno in Inghilterra, iniziato a tutti i segreti della pratica alchemica trasmutativa. Una volta rientrato in Patria, proseguì le ricerche, apparentemente con grandi successi, se si riteneva che elargisse ingenti quantità di monete d’oro ai Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, di stanza a Rodi, per sostenerli nella lotta contro i Turchi. Ma tali successi, soprattutto di origine così discutibile agli occhi dei sui confratelli, cominciarono ad irritare l’Abate e gli altri Canonici, i quali giunsero ad ottenere che venisse espulso dall’Ordine. Ferito e umiliato, Ripley si decise ad unirsi all’Ordine dei Carmelitani, a Boston, dove morì nel 1490.
Il suo nome rimane legato a più di una ventina di lavori, tutti peraltro abbastanza succinti ma penetranti, molti dei quali circolarono per secoli solo sotto forma di manoscritti, su alcuni dei quali i filologi avanzano qualche dubbio dell’autenticità. Un elenco delle sue opere …

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