Alchimia e Spagyria – Admirabiles et Inseparabiles Artes

Parte della prefazione al libro:
Vede la luce un testo attraverso il quale il lettore, da un lato viene edotto in merito alla preparazione di alcuni specifici prodotti Spagyrici, dall’altro è realmente avvicinato, ove ne senta intima vocazione, all’arcano mondo dell’Alchimia. L’ambito della Spagyria, pur ai più ignoto, sebbene in questi ultimi tempi un po’ in voga, trova, oggi come in passato, pochi operatori veramente qualificati e Giancarlo Salomoni è fra loro. Diversi sono i modi di preparare un prodotto Spagyrico con il fine di esaltare le molte virtù benefiche e terapeutiche di un “individuo di natura”, ed all’operatore è consentito non poco spazio per esprimere la propria creatività intuitiva, sempre che vengano rispettati i dettami della Filosofia di cui la Spagyria è figlia. Nell’opera dell’Autore, modernità, originalità e canonicità operativa trovano, anche grazie ai lunghi anni di esperienza, un ottimo punto di bilanciamento e fusione. Quanto al mondo dell’Alchimia, madre della Spagyria, il novero di chi ha titolo e competenza per parlarne è molto ristretto ma da molti anni Solanimus si è fatto portavoce e testimone di questo tradizionale sapere, anche in questo caso, grazie al frutto dell’esperienza. Il lettore, ben saprà giudicare ed apprezzare la bontà e la rilevanza degli insegnamenti dispensati, i quali vengono illustrati anche con l’ausilio di un’iconografia fotografica, pur nei modi consueti per un vero libro di Alchimia, vale a dire svelando quel tanto che è consentito. Spetta al lettore saper cogliere, qua e là e fra le righe, il portato di tali insegnamenti. È peraltro cristallino l’intento dell’Autore nel volere suggerire e realmente “educere”: questo è sempre stato il fine di coloro i quali si sono applicati con amore e dedizione a questa nobile Arte ed avvertono intimamente la spinta morale ad aiutare nel cammino i fratelli di Ermete.

Dott. Roberto Colautti

Una pagina delle Conclusioni:
La Spagyria e, tanto più vero, l’Alchimia, come si è tentato modestamente di spiegare, non sono propriamente delle scienze nel senso moderno del termine. Lo sono, ma certamente solo in parte. Direi piuttosto che dovremmo considerarle come moti dell’animo, stili di vita, flussi di coscienza in movimento. Se leggessimo i testi ermetici con l’animo del “normale” scienziato del ventunesimo secolo non potremmo fare altro che considerare folli quegli uomini che hanno scritto: animali fantastici, sostanze fantasiose, vibrazioni cosmiche irreali, aforismi ci vengono detti avvolgere il nostro mondo indirizzando menti e corpi verso direzioni e destini a noi imperscrutabili dove solo pochi fortunati possono cogliere il giusto senso e la giusta dimensione.  In realtà, tutto può finalmente acquisire un senso ma solo se il cammino verrà intrapreso con abnegazione, studio e, soprattutto, umiltà!!!
Certo, come abbiamo visto, Arpocrate con il suo gesto ci ammoniva a conservare il segreto, a mantenere il silenzio. Solo l’iniziato, solo colui che aveva intrapreso e vinto la lotta nel cercare di svelare l’arcano, poteva accedere al sacello, al sancta santorum della conoscenza. Una conoscenza che evidentemente non era considerata disponibile a tutti indistintamente. D’altronde questo modo d’intendere le religioni e il rapporto con il divino è tipico delle epoche a noi remote. Senza aprire ulteriori discussioni, potremmo soltanto e genericamente dire che è solo con l’avvento delle religioni “salvifiche”, come il Cristianesimo, che a tutti indistintamente viene data la possibilità di accedere “al dopo”, senza prevedere alcun impegno ulteriore se non quello del “credere”. Non c’è più ricerca interiore, non c’è più fallimento né successo perché non esiste più alcuna strada sconosciuta che il viandante debba scegliere di intraprendere.  
Ecco dunque il vero senso di questo saggio! I miei trent’ anni di esperienza, di fallimenti e piccoli successi, di lunghe scalate e corte discese acquistano un significato solo se vengono messe a disposizione di coloro che verranno. Solo se possono anche brevemente indicare la direzione. Non si troveranno qui chiavi di lettura; nessun consiglio infallibile né scorciatoie da intraprendere. Si è semplicemente cercato di gettare le basi affinché il viandante possa intraprendere il suo percorso intimo e personale avendo già la consapevolezza del passo che dovrà affrontare. Chi scrive spera sinceramente di aver dato una visione generale più ampia ma, per quanto possibile, rigorosa dei significati e delle finalità della Spagyria e della Alchimia e questo sicuramente tornerà utile quando ci si accingerà ad affrontare testi più ermetici. Si spera questo saggio possa rendere più agevole la comprensione di alcuni arcani, altrimenti impenetrabili senza le dovute basi, così che sarà più difficile che lo studente venga condotto e allontanato su sentieri sbagliati dai falsi profeti e dagli speculatori. Ricordo bene il mio inizio, ricordo bene i testi che ho dovuto leggere o tradurre e le difficoltà che ho dovuto superare per riuscire a intravvedere una fioca luce.
Mi si permetta qui di ricordare che non c’è fatica che possa oscurare la soddisfazione che si prova quando, leggendo un testo ermetico, non lo si percepisce più come tale ma come guida svelata e illuminata.
Poc’anzi abbiamo detto che l’Alchimia può essere intesa come “moto dell’animo”, proprio per la sua straordinaria capacità di interagire con chiunque a lei si rivolga. Riporto qui, brevemente, un’esperienza del tutto personale che può ben svelare questo concetto.
Manipolando i sali di partenza dell’Opera, avevo messo la soluzione salina in un pallone e stavo ammirando i flocculi bianchi presenti che salivano e scendevano quando squillò il telefono. Andai a rispondere ed ebbi una accesa discussione con il mio interlocutore. La cosa mi innervosì molto. Tornai quindi verso il mio pallone nell’intento di riprendere le procedure ma, con mia grande sorpresa, quando arrivai a circa un metro e mezzo da esso, la soluzione salina iniziò a bollire e salire fino quasi ad uscire dal pallone malgrado la sua temperature fosse di soli 50°C: prontamente mi ritrassi e immediatamente la soluzione smise di bollire. Decisi allora di ritirarmi per qualche minuto cercando di riacquistare un po’ di calma e tranquillità attraverso l’ascolto di un po’ di musica. Mi ricordai della possibile interazione Materia-Operatore; praticai 15 minuti di meditazione, quindi tornai al mio pallone: non reagì più alla mia vicinanza!
L’Alchimia non è solo laboratorio, anche se fondamentale. È anche, e soprattutto, uno stile di vita: questo non significa assolutamente che necessiti essere dei missionari per praticarla. L’Alchimia dischiude la conoscenza della Natura e ci induce a capire che esistono cose che non percepiamo ma che esistono e sono fondamentali. Quando l’Operatore purifica la materia, purifica anche se stesso e, purificandosi, riesce ad essere parte del ciclo naturale cogliendo aspetti e realtà che prima non era in grado di percepire: la coscienza si dischiude. È infatti la coscienza che, espandendosi, ci fa percepire l’essenza base di tutte le cose del mondo materiale: l’Akasha. L’Alchimia può aiutare l’Operatore a mettersi in contatto con questa Memoria Universale.

Solanimus

CAPITOLI:
  1. Prefazione
  2. Spagyria e Alchimia
  3. I tre Principi Filosofici
  4. Alcool Spagyrico
  5. TSA (Tintura Spagyrico Alchemica di Solanimus)
  6. MSA (Macerato Spagyrico Alchemico di Solanimus)
  7. QSA (Quintessenza Spagyrico Alchemica)
  8. I Quattro Elementi
  9. Nitro Filosofico
  10. Il Sale dei Filosofi
  11. Aurum Potabilis
  12. Alkahest
  13. Regolo Marziale Stellato d’Antimonio
  14. Vetro d’Antimonio
  15. Opus tartari
  16. La Via del Cinabro
  17. Archetipo e Segnatura (Roberto Colautti)
  18. Tavole Segnature “Pianeti-Piante-Tipologia-Segni”
  19. Tavole Segnature “Segni-Piante-Piante-Tipologia”
  20. Tavole Segnature “Piante-Tipologia-Pianeti-Segni”
  21. Conclusioni

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